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UCCIDEVANO I POLACCHI MOLTO PRIMA CHE SCOPPIASSE LA GUERRA

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Durante il primo dopoguerra, le aree del Sud-est della Polonia rinata[1] furono travolte dall’attività terroristica degli sciovinisti ucraini che commisero, tra l’altro, omicidi segreti sui polacchi. Attualmente, il crescente “banderismo[2]” in Ucraina sta osannando gli assassini dei polacchi, non solo ai tempi dell’UPA[3], ma anche gli assassini da parte dei rappresentanti polacchi delle autorità durante la Seconda guerra mondiale (ad esempio: gli assassini del politico polacco Tadeusz Hołówko in Ucraina[4]). Oggi[5] ricorre un altro anniversario dell’omicidio segreto compiuto dagli sciovinisti ucraini del sovrintendente della scuola di Leopoli, Stanisław Sobiński.

Stanisław Sobiński è nato il 12 giugno 1872 a Złoczów. Dal 1917 al 1918 fu (l preside del 6° Ginnasio di Leopoli. All’inizio del 1921 assunse l’incarico del sovrintendente del distretto scolastico di Leopoli.

In qualità della mansione sopra mensionata, introduse le disposizioni della cosiddetta legge Grabski[6], trasformando le scuole ucraine in scuole bilingue. Di conseguenza, delle 2 151 scuole comuni ucraine del 1924, ne rimaneva solamente 684 nel 1930, da 2186 a2568 cresceva numero delle scuole polacche. Alla fine si crearono 1793 scuole bilingue. Sobinski morì nell’attentato dell’ottobre 1926 intorno alle 18 e un quarto in via Reale a Leopoli. L’omicidio fu compiuto dai bombardieri dell’Organizzazione militare ucraina: BohdanPidhajny e Roman Szuchewicz (collaboratore della Germania nazista, responsabile dell’assassinio dei polacchi durante la Seconda guerra mondiale. Il presidente dell’Ucraina Viktor Yushchenko gli conferì il titolo di eroe dell’Ucraina nel 2007).

Come viene riportato dalla stampa dell’epoca, l’omicidio fu commesso da due giovani che (…) gli si sono avvicinati alle spalle e uno di loro ha sparato alla testa di Sobinski da distanza ravvicinata (…). L’omicidio è di natura politica perché Sobinski ha ricevuto una serie di minacce da parte di nazionalisti ucraini, per questo motivo è stato sorvegliato dalla polizia per qualche tempo. (…) Tre giorni fa, il sovrintendente Sobiński ha ospitato una delegazione ucraina su questioni scolastiche. La delegazione ha agito in modo così provocatorio che Sobinski si è sentito costretto a rimproverare bruscamente la delegazione all’udienza[7].

Il tentativo di spostare la responsabilità del genocidio commesso contro i polacchi dagli sciovinisti ucraini (sotto l’egida dell’Esercito insurrezionale ucraino) alle presunte persecuzioni durante la Seconda Repubblica di Polonia, si basa sull’ignoranza riguardo la situazione dell’epoca. Queste aree erano arene di continua attività terroristica delle organizzazioni ucraine, che disseminavano vittime e rinfiammate dalle azioni di pacificazione intraprese dalla parte polacca nell’area. La mancanza di conoscenze affidabili trasmesse alle giovani generazioni porterà a una crescente vulnerabilità di fronte a qualsiasi richiesta da parte ucraina, che potrebbe finire con richieste territoriali ufficiali contro le province sud-orientali. Con il passare del tempo diventava possibile trovare i politici che non avendo la familiarità con la storia, volevano attuarle emettendo uno strillo “banderista”.

Krzysztof Żabierek

trad. JB

[1] Dal 1795 al 1918 la Polonia venne privata dall’identità politica par il complotto di tre vicini: Germania, Austria e Russia che approfittando la settecentesca debolezza interna, gradualmente ne spartirono il territorio.

[2] [https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera] il 21 nov. 20.

[3] L’Esercito Insurrezionale Ucraino. Alla fine di guerra e nei primi anni dopo i confini sud-orientali furono scosse dagli attacchi di esso, perché il territorio fu concepito come indigeno ucraino per quanto abitato parzialmente dalla gente dell’origine rutena.

[4] [https://www.bibula.com/?p=106252] il 21 nov. 20.

[5] Il 19 ottobre 1926.

[6] Del 31 luglio 1924, accolta molto male dalla popolazione ucraina.

[7]Ukraińcy zamordowali lwowskiego kuratora szkolnego, in „Słowo Pomorskie” 243 (1926) p. 1.

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